PER REALIZZARE IL PROGETTO

CVF è completamente autofinanziata: paghiamo l’affitto dando ognuna un contributo libero, secondo le proprie possibilità e scelte. Le sottoscrizioni delle tante donne che frequentano il posto permettono che la casa viva.
Per l’acquisto vogliamo procedere nello stesso modo.
Abbiamo bisogno di 250.000 euro e contiamo sulle forze economiche delle donne e lesbichemesse insieme per realizzare Casa Fronda Viola Futura.

DONAZIONI

1- Abbiamo già raccolto all’interno del gruppo 100.000 euro in donazioni.
2- Chiediamo alla donne e lesbiche che lo ritengono importante, di dedicare un parte dei loro soldi all’acquisto di un bene comune femminista.
3- Le donazioni possono essere date anche sotto forma di impegno mensile costante.
4- Stiamo contattando alcune fondazioni e associazioni di donne/lesbiche per trovare dei finanziamenti. Se avete informazioni al riguardo fateci sapere.
5- Raccogliamo contatti per diffondere le informazioni sulle attività e per lanciare una raccolta fondi a larga scala (crowfundind). Scriveteci e mandateci i vostri contatti.

PRESTITI

Dobbiamo anche chiedere dei soldi in prestito.
1- Da 10 anni il nostro gruppo si prende un grande impegno, pagando collettivamente e regolarmente l’affitto e le spese (a conti fatti sono circa 70.000 euro). Lo stesso impegno ci permette di poter garantire alle donne che vorranno sostenerci con un prestito di riuscire a restituirlo con regolarità e puntualità.
Chiediamo quindi soldi in prestito da restituire in 10 anni, o secondo differenti accordi.
2- In ultimo abbiamo contattato una cooperativa di finanza etica.

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PERCHÉ CONTRIBUIRE

Chi contribuisce:
-costruisce un posto anche per lei,
-può passare delle vacanze,
-fa un gesto di solidarietà femminista,
-prende forza con l’autodifesa,
-può portarci il camper,
-fa festa quando le va,
-può curarsi dal trauma di violenza,
-può portare la propria arte,
-partecipa alla storia delle donne…

Alcune dicono…
“… è luogo di incontro tra donne, in cui costruire relazioni importanti”
“… qui mi sento intera e libera nei miei pensieri”
“… è un posto dove fermarmi quando viaggio, ne vorrei ovunque”
“… per me è uno spazio sicuro di socialità tra donne, in cui costruire pratiche di divertimento”
“… il mio bisogno di incontrare altre non è sfruttato economicamente”
“… mi piace andarci per riposarmi e ricaricarmi”
“… è un modo per riprenderci uno spazio che ci viene negato e liberarlo… è un progetto autentico, si può fare, non è un’utopia!”